La pubblicazione del venerdì METEO-CARBURANTI: IL PREZZO CHE FA di oggi VIENE SOSPESA MOMENTANEAMENTE a causa della indisponibilità di dettaglio dei prezzi praticati sul territorio. Tale indisponibilità é dovuta alla temporanea sospensione del sito OSSERVAPREZZI del MiSE e quindi della comunicazione di legge da parte dei gestori dei prezzi in tale lasso di tempo.
Il sito è stato inattivo dalle ore 8:15 del giorno 14 marzo alle ore 14 del giorno 17 marzo 2022.
Dal momento che la comunicazione dei prezzi al Mise è ripresa solo ieri pomeriggio, sono pochi i punti vendita con i prezzi aggiornati e solo nei prossimi giorni sarà possibile verificare come le dinamiche dei prezzi si sono declinate sul territorio, in una settimana cruciale in cui – dopo due consecutive tornate di quotazioni sfrenate dei prodotti finiti – si é verificato un allentamento della crescita e vi sono stati interventi importanti sui listini delle compagnie petrolifere (in media -10,7 cent/litro sulla benzina e -11,7 sul gasolio) che non é possibile analizzare nelle loro conseguenze sui prezzi alla pompa.
Della settimana chiusa ieri si segnalano alcuni rilevanti elementi.
Nel corso di settimana, dal giovedì precedente 10/03 ad ieri, il greggio di riferimento Brent è DIMINUITO con una variazione di -2,14 euro/barile, ossia da 98,64 a 96,50 (dopo aver toccato un picco di 112,67) euro/barile, con una media settimanale pari a 94,20], in forza del tasso valutario medio di cambio euro/dollaro IN APPREZZAMENTO [con media settimanale pari a 1,0995 dollari per un euro contro la media di 1,0950 dollari della settimana prima]; la QUOTAZIONE CIF di riferimento MEDITERRANEO dei PRODOTTI LAVORATI è CRESCIUTA di +2,6 cent/litro per il gasolio [da euro/litro 0,813 a 0,839, con un picco minimo di 0,741 e con una media settimanale pari a 0,782] ed è CALATA di -2,2 cent/litro per la benzina [da euro/ litro 0,733 a 0,711, con un picco minimo di 0,669 e con media settimanale pari a 0,698], e, IVA INCLUSA, LE VARIAZIONI DEI PRODOTTI SONO, quindi, RISPETTIVAMENTE, PARI A +3,2 ED A -2,7 CENT/LITRO.
Dopo i ripiegamenti dello scorso fine settimana e dei primi tre giorni della settimana corrente, tuttavia, però, i segnali non sono positivi con una ripresa delle quotazioni del greggio e dei prodotti finiti sulla piazza del Mediterraneo.
Rispetto al dato di mercoledì 16, giovedì 17, la quotazione del greggio Brent è aumentata marcatamente (+8,62 dollari/barile) attestandosi da 98,02 dollari/barile a 106,64 dollari/barile, che ad un tasso di cambio in crescita sulla data immediatamente antecedente, ossia pari a dollari 1,1051 per un euro, corrispondono a euro/barile 96,50 (89,16 il giorno precedente).
Sempre rispetto al dato di mercoledì, riprendono quota i prodotti finiti: la benzina cresce da 0,669 a 0,711 euro/litro (+4,2 cent/litro, +5,1 ivati) e cresce soprattutto il gasolio da 0,748 a 0,839 euro/litro (+9,1 cent/litro che diventano +11,1 con IVA).
In questo contesto, difficile capire quale possa essere la tendenza dei prezzi alla pompa: probabilmente vi sarà qualche giorno di relativa calma in attesa di interventi in rialzo nel caso i fondamentali internazionali di mercato tornino a correre verso l’alto e comunque in attesa anche degli interventi sulla fiscalità carburanti che il Governo si accinge ad emanare.
La situazione di questo periodo dei prezzi italiani ha riscontro anche nell’intera Europa Comunitaria.
Nella rilevazione di lunedì 07.03.2022 della Commissione Europea il prezzo al consumo della benzina in Italia era salito di un +4,51 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro di +6,90 % e quello del gasolio era cresciuto di un +5,11 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro pari a +9,78 %, il prezzo industriale era cresciuto in Italia per la benzina di un +8,60 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro equivalente a +12,18 %, e quello del gasolio era salito in Italia del +9,00 % contro la media ponderata pari al +15,46 % dei 19 Paesi di area euro.
Nella rilevazione di lunedì 14.03.2022 il prezzo al consumo della benzina in Italia è salito di un +11,85 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro di +8,88 % e quello del gasolio è cresciuto di un +17,78 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro pari a +13,90 %, il prezzo industriale è cresciuto in Italia per la benzina di un +21,74 % contro la media ponderata dei 19 Paesi di area euro equivalente a +15,24 %, e quello del gasolio è salito in Italia del +30,23 % contro la media ponderata pari al +21,12 % dei 19 Paesi di area euro.
Sempre il 07.03.2022 la classifica ordinata dal prezzo più alto a quello più basso dell’Unione vedeva l’Italia al sesto posto per il prezzo più alto per la benzina ed al nono posto per quello del gasolio.
Nella rilevazione del 14.03.2022 con la benzina a 2,185 euro/litro, l’Italia si colloca nella quarta posizione in una classifica di prezzi decrescenti [dal più caro al meno caro], preceduta, in ordine di grandezza, da Olanda, Germania e Finlandia, nonchè seguita, sempre in ordine, da Grecia, Francia, Danimarca, Svezia, Portogallo e Austria, con una media aritmetica dei 27 Paesi uguale a 1,833 euro/litro e media aritmetica dei Paesi di Eurozona uguale a 1,900 euro/litro; con il gasolio a 2,155 euro/litro, l’Italia si colloca in quinta posizione, in una classifica di prezzi decrescenti [dal più caro al meno caro], preceduta, in ordine di grandezza, da Svezia, Finlandia, Germania ed Olanda, e seguita Da Belgio, Francia, Austria, Grecia e Portogallo, con media aritmetica dei 27 Paesi uguale ad 1,862 euro/litro e media aritmetica dei Paesi di Eurozona uguale a euro/litro 1,908.
Per quanto attiene la rilevanza delle imposte sui carburanti, l’Italia si colloca al 14.03.2022 al quarto posto per il prodotto benzina, con 1,122 euro/ litro su totali 2,185 di prezzo al pubblico, preceduta da Olanda, Finlandia e Grecia, ed al primo posto per il gasolio [1,006 euro/litro su 2,155 di prezzo al consumo.
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