Il Presidente Faib all’Adnkronos: “Meno litri vendiamo, meno guadagnamo”
Per il Presidente Faib Giuseppe Sperduto “La situazione è insostenibile anche per i gestori dei carburanti”. Lo ha dichiarato nel corso di una intervista all’Agenzia stampa Adnkronos.
“Come categoria siamo colpiti due volte: come operatori per il rincaro dei costi finanziari e gestionali delle transazioni elettroniche, che si mangiano un terzo del ns margine, e come gestori perché con l’aumentare del prezzo diminuiscono gli erogati, ed infine perché non siamo noi a determinare il prezzo. Noi non lavoriamo a percentuale sul prezzo. Guadagniamo mediamente 3,5 centesimi lordi fissi al litro. A prescindere dal prezzo, che comunque non possiamo modificare. Con la reintroduzione delle accise perdiamo anche noi: prima il cliente mettendo 20 euro riceveva 15 litri di carburanti e noi guadagnavamo 50 centesimi, ora mettendo 20 euro di benzina riceva 10 litri e noi guadagniamo poco più di 30 centesimi. E’ una situazione vergognosa ed insostenibile”.
Ad affermarlo all’Adnkronos è il presidente di Faib – Confesercenti, Giuseppe Sperduto commentando i rincari sui prezzi dei carburanti sottolineando come “più il prezzo aumenta meno ci guadagnano i gestori. Meno litri vendono meno guadagnano.
Per il Presidente Faib “La reintroduzione delle accise ha rimesso le lancette indietro e siamo ricaduti nella situazione di estrema difficoltà che avevamo in precedenza”.
La speculazione e le frodi, rileva il presidente della Faib Confesercenti, “non vanno cercate tra i gestori. Le frodi le fa qualcun altro e le speculazioni sono sui mercati internazionali e sui traffici illeciti di prodotto che recano danni per svariati miliardi alle casse dello Stato. La verità è che lo Stato ha reintrodotto per ragioni legittime ma non condivisibili le accise piene con cui garantisce servizi ai cittadini ma causa rincari su tutta la rete”.
Sperduto auspica “un convocazione al più presto” da parte del Ministro competente Pichetto Fratin. “E’ vergognoso il trattamento che ci viene riservato. I Governi si succedono ma lasciano tutti a desiderare. La nostra categoria, nonostante le denunce, è rimasta inascoltata. Abbiamo costi industriali e bancari altissimi per dei soldi che raccogliamo per lo Stato e guadagniamo meno del 2% di quanto raccolto. E ora con l’aumento del costo delle bollette della luce il nostro margine operativo è al limite della sussistenza”.
Al Governo, sottolinea, “chiediamo un tavolo di filiera serio, una progettualità. Vogliamo un progetto serio di ristrutturazione della rete. Un piano di rilancio che intercetti la nuova mobilità. Non vogliamo più sgravi fiscali. Abbiamo chiesto un intervento al Governo Conte, al Governo Draghi. Ora lo stiamo chiedendo al Governo Meloni”. Per il presidente di Faib Confesercenti “è urgente abbattere i costi della moneta elettronica, banche e intermediari finanziari sono diventati veri soci occulti delle gestioni; bisogna ristrutturare la rete: in Italia dobbiamo ridurre il numero degli impianti che sono 22.500. Oltre il 30% di essi sono incompatibili. In Germania, uno dei paesi all’avanguardia, sono 12-13 mila. In Italia l’erogato medio è di 1 milione e 200 mila litri l’anno, in Germania è 3-4 volte di più. C’è una crisi di settore in atto. Il Governo smetta con le polemiche e intervenga convocando il tavolo di filiera”.