QUOTAZIONI E PREZZI CARBURANTI DALLO SCOPPIO DELLA GUERRA IN UCRAINA

Nelle ultime due settimane l’improvvisa, se non imprevedibile guerra in Ucraina, con le conseguenti sanzioni imposte dalla comunità mondiale occidentale alla Russia, il cortocircuito del mercato in relazione a tagli consistenti sulla disponibilità delle fonti energetiche e non poche, e usiamo un eufemismo, componenti speculative, hanno generato una situazione assolutamente anomala sui prezzi dei carburanti.

Usiamo un eufemismo, dal momento che il Ministro Cingolani, con meno fair play, si spinge a dire che si tratta di una “colossale truffa”, mentre noi semplicemente ci chiediamo se le compagnie petrolifere a filiere integrate comprino il prodotto alla quotazione Platt’s che in questi giorni si è registrata sul mercato, e quanto pesino le manovre di finanza speculativa sui sia pur comprensibili timori di uno sbilancio di offerta rispetto alla domanda, derivante dalla possibile chiusura dei rubinetti russi.

In uno scenario nel quale non è possibile azzardare previsioni né sugli esiti né sui tempi di questa crisi, ci limitiamo a registrare quanto accaduto dal giorno prima dello scoppio delle ostilità, il 23 febbraio, al 10 marzo 2022.

IL PETROLIO

In un contesto in cui anche l’euro si è indebolito (ha perso 2,29 punti percentuali sul dollaro, con il cambio che scende da 1,1344 dollari per un euro a 1,1084), il greggio Brent sale da 99,29 a 109,33 dollari/barile (con un picco di 129,02) con un aumento del +10,11 %, e da 87,53 a 98,64 dollari/barile (+12,69 %), con un picco di 118,42.

I PRODOTTI RAFFINATI

Se la scalata del greggio (peraltro già sopra gli 80 euro/barile sin dal 26 gennaio) non risulta altissima rispetto ad altri periodi (da marzo a settembre 2008, ad esempio, fu quasi stabilmente sopra i 100 dollari/barile), sono i prodotti raffinati sulla piazza del Mediterraneo a sfondare tutti i record: la benzina, infatti, dal giorno prima della guerra cresce da 935,50 a 1.075,75 dollari/tonnellata, con un picco assolutamente mai toccato di 1.238,50; in termini di euro/litro un’escursione da 0,623 a 0,733 (+14,99 %) con un picco di 0,858. Ma è il gasolio a registrare valori davvero inauditi, da 842,25 a 1.066,50 dollari/tonnellata con un massimo di 1.418,25, ossia da 0,627 a 0,813 euro/litro (+29,60 %), con un picco addirittura di 1,100 euro/litro, sufficiente a creare un marasma sul mercato.

I PREZZI DI BENZINA E GASOLIO IN EXTRARETE

Sul mercato extrarete si è scatenato un effetto di assoluta confusione, che all’effetto aumento derivante dall’andamento del mercato nazionale ha aggiunto una mai vista divaricazione dei valori dell’offerta.

Il gasolio nei suoi valori di minima è balzato da 1,598 a 2,062 euro/litro (+29,01 %), nei valori di media tra 1,608 e 2,269 (+41,09 %) e nei valori di massima da 1,630 a 2,316 (+42,07 %); la benzina nei suoi valori di minima è cresciuta da 1,723 a 2,025 euro/litro (+17,23 %), nei valori di media tra 1,740 e 2,145 (+23,29 %) e nei valori di massima da 1,765 a 2,386 (+35,18 %).

Il delta tra prezzi massimi e prezzi minimi del gasolio è cresciuto da 0,032 euro/litro del 23 febbraio a 0,222 del 10 marzo, con un picco di 0,254; quello della benzina è schizzato da 0,038 euro/litro a 0,323, con un picco di 0,361, valori assolutamente inediti, anzi, inconcepibili.

I PREZZI DI BENZINA E GASOLIO ALLA POMPA

Dal 23 febbraio al 10 marzo la benzina in modalità self balza da 1,860 a 2,181 euro/litro (valore che è anche il picco), guadagnando un +17,21 % ed in modalità servito da 1,999 a 2,280 (picco del periodo) euro/litro salendo di un +14,05 %; a sua volta il gasolio in self cresce da 1,734 a 2,167 (valore di picco) euro/litro, un salto di 25,02 punti percentuali, ed modalità servito da 1,878 a 2,270 euro/litro (anche questo valore di picco), con un incremento di 20,89 punti percentuali.

Tutto questo in quindici giorni di calendario.

I PREZZI DEGLI ALTRI PRODOTTI ALLA POMPA

Dal 23 febbraio al 10 marzo il GPL in modalità self cresce da 0,806 a 0,863 euro/litro, con un incremento di 7,07 punti percentuali, ed in modalità servito da 0,818 a 0,873 euro/litro (+6,72 %); il prodotto ha registrato un aumento sostanzialmente in linea con la variazione dei prezzi di contratto mensili, che segnano un +10,5 % di marzo sul prezzo di contratto di febbraio.

Il metano per autotrazione dal 23 febbraio al 10 marzo in modalità in modalità self cresce da 1,741 a 2,386 (valore di picco) euro/kg, con un incremento di 37,05 punti percentuali, ed in modalità servito da 1,775 a 2,216 (valore di picco) euro/kg (+24,85 %); la circostanza per cui il servito risulta in valore inferiore al self è determinata dalla struttura della rete distributiva e dei prezzi praticati tra impianti monoprodotto e pluriprodotto.

IL GNL è l’unico prodotto per il quale, sempre nel periodo 23 febbraio-10 marzo, si può registrare una stabilità (e persino una lieve flessione): infatti, in modalità self si attesta da 2,123 a 2,101 euro/kg, con un decremento di 1,04 punti percentuali, ed in modalità servito da 2,143 a 2,115 euro/kg (-1,31 %).

LE QUOTAZIONI DI LUCE E GAS

Dal 23 febbraio al 10 marzo il valore del PUN Italia medio  cresce da 0,191 a 0,388 euro/KWh, con un incremento di un +102,75 % e con un picco di 0,588 euro/KWh.

Nello medesimo periodo il PSV Italia cresce da 0,829 a 1,959 euro/m³standard, con un incremento di un +136,44 % e con un picco di 2,112 euro/m³standard.

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