Rincari bollette, un costo insostenibile per i gestori carburanti

 Il report del webinar Faib

I rincari delle bollette energetiche sono stati al centro del webinar di Faib lo scorso 13 settembre. A parlare della gravità dell’emergenza sono intervenuti Giuseppe Sperduto, Presidente Faib, Antonino Lucchesi, Presidente Faib Autostrade, e Roberta Innocenti, Presidente Assolavaggisti, mentre gli esperti Faib Angelo Spanò e l’ing. Angela Parisi di Innova Energia hanno illustrato lo scenario e indicato alcune linee d’azione per fronteggiare l’emergenza.

Il Presidente Faib Sperduto in particolare ha evidenziato che gli aumenti stanno incidendo fortemente sulle gestioni e ne mettono a rischio gli equilibri. Per Sperduto con i costi attuali, senza un intervento immediato, le piccole imprese della distribuzione carburanti si troveranno a pagare una maxi-bolletta da 220 milioni di euro su base annua. Si tratta di una differenza di circa 127 milioni di euro in più pari ad un rincaro medio del 138%, senza contare le punte degli aumenti che arrivano alla triplicazione dei costi. Sperduto ha portato l’esempio di un distributore di Roma con una potenza impegnata di 40 kw, che ha visto impennarsi la bolletta passando da € 1.925,14 di gennaio 2021 a € 3.615,04 di luglio 2022. Mediamente ha continuato Sperduto sulla rete carburanti la spesa per energia elettrica è passata dal 12 al 28% dell’incasso del gestore mentre la spesa media per le tariffe è di circa il 42%. Per il Presidente siamo di fronte ad una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato migliaia di attività da qui alla fine dell’anno. Sperduto ha illustrato ai partecipanti il contenuto della nota che le tre Federazioni hanno inviato alle compagnie chiedendo un immediato intervento a sostegno dei gestori, necessario per condurre, nel rispetto degli impegni contrattuali, gli impianti di distribuzione carburanti a margini bassi ed invariati. Per il Presidente Faib il problema è muoversi rapidamente. Se non si riuscirà ad intervenire in tempi brevissimi i singoli gestori non potranno che ricercare- d’intesa con la rappresentanza sindacale e per scongiurare il fallimento della propria attività- nel superamento di limiti ed obblighi derivanti dal quadro degli accordi economici gli strumenti ultimi da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza.

Per il Presidente di Faib autostrade Antonino Lucchesi la situazione è ancora più pesante sulla rete autostradale, dove i servizi garantiti sono distribuiti sulle 24 ore, in cui bisogna assicurare il servizio rifornimento dovendo illuminare grandi piazzali privi di sistemi energetici efficienti, senza illuminazione a basso consumo e nella stragrande maggioranza senza capacità di autonomia energetica da rinnovabili. Il dramma è che concessionari e affidatari scaricano sulle gestioni tutti gli oneri di servizio e non hanno nel breve medio periodo alcun progetto di riqualificazione energetica, mentre il paese discute dell’applicazione del PNRR. Per Lucchesi pesa l’effetto tenaglia in quanto i rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi di carburante che in autostrada sono in contrazione da anni: quindi più spese e meno incassi.

Pessimista sullo stato attuale anche Roberta Innocenti Presidente di Assolavaggisti che prevede un autunno molto complicato per le imprese della lavaggio auto, che debbono confrontarsi, in uno scenario di forti rincari energetici anche con le tante peculiarità- e limiti- di un settore che opera in un regime che da una parte è molto regolato e dall’altro lascia aperte le maglie per un abusivismo dilagante che opera in assenza di controlli e senza rispettare norme ambientali essenziali. Si tratta di piccoli lavaggi artigiani, circa dieci mila, collocati nelle aree urbane delle città, vengono autorizzati con la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che si ottiene con moduli in semplice autocertificazione inoltrati al Comune interessato e possono operare utilizzando acqua potabile. Un colpevole sperpero di una risorsa straordinariamente indispensabile, con un’ulteriore conseguenza negativa se si aggiunge che questa ingente quantità di acqua potabile, una volta usata per il lavaggio delle auto, rischia di riversarsi, senza adeguate strutture di recupero, depurazione e smaltimento delle acque, nelle fogne pubbliche degli stessi edifici. E le nostre attività-ha detto la Innocenti – sono ad alta intensità energetica. Ci avviciniamo ad un’incidenza che è all’incirca un terzo del costo totale delle gestioni: percentuali che non possiamo reggere senza un intervento diretto a sostenere le imprese.

Il dr. Angelo Spanò e l’ing. Angela Parisi hanno rilevato che l’aumento dei prezzi è iniziato da settembre 2021, quando cominciano i primi segnali di tensioni internazionali legate alla fornitura gas e ai rapporti con la Russia. Lo scoppio della guerra Russia-Ucraina il 24 febbraio 2022 ha poi generato, in modo anche indiretto con le spinte speculative messe in campo dai mercati, continui rialzi dei prezzi, non sempre giustificabili con la disponibilità dei prodotti. Il fatto è che i prezzi del gas continuano a salire vertiginosamente a causa dei timori di carenze di approvvigionamento: il mercato teme che la fornitura all’Europa possa interrompersi completamente da un giorno all’altro. Le forti oscillazioni a rialzo e l’imprevedibilità che ha caratterizzato in questi mesi il mercato energetico ha portato: ad una drastica «riduzione» delle offerte a prezzo fisso; alla comunicazioni per cambio unilaterale dei contratti di fornitura; a richieste di depositi o fideiussioni; al blocco di nuove acquisizioni clienti. Questo ha generato situazioni di grandi difficoltà per i fornitori/venditori di energia con numerose chiusure per insolvenza. Anche i fornitori di energia, infatti, sono tutt’altro che favoriti da questa situazione perché devono acquistare con almeno 2-3 mesi di anticipo (rispetto all’incasso previsto dai clienti) la materia prima a prezzi10-12 volte superiori all’anno scorso e devono dare garanzie e fideiussioni. Difatti il PUN è passato da 54,77 €/MWh di gennaio 2021 a 531,69 €/MWh di agosto 2022.

A fronte di queste tensioni ed aumenti, i due relatori hanno ripercorso gli interventi messi in campo dal Governo finalizzati ad arginare i prezzi e ad azzerare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico anche per il iv trimestre 2022 e l’iva sul gas al 5% anche per il iv trimestre 2022, riduzione degli oneri generali nel settore del gas anche per il iv trimestre 2022, a preveder il bonus sociale famiglie e a varare il credito d’imposta:

1) prima istituzione solo per le imprese energivore al 20% e poi aumentato al 25%;

2) prima istituzione solo per le imprese gasivore;

3) istituzione per le imprese con potenza uguale o maggiore di 16,5 kw per i consumi di energia previsto al 12% e poi aumentato al 15%;

4) istituzione per le imprese, non gasivore, con consumo di gas di un credito previsto al 20% e poi aumentato al 25%.

Il Governo poi ha varato disposizioni per la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione, contributo per extraprofitto per le imprese energetiche e la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale fino al 30 aprile 2023. Nel dettaglio il Governo italiano è intervenuto per accelerare lo stoccaggio di gas naturale, semplificare le procedure autorizzative per gli impianti Fer, per l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo, per disposizioni in materia di autoconsumo e comunità energetiche rinnovabili, per valutazione utilizzo centrali a combustibili fossili, per la semplificazione delle procedure autorizzative per gli impianti offshore, per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili della pubblica amministrazione, l’incremento efficienza energetica pubblica illuminazione, per il bonus carburanti dipendenti, per l’intervento di abbattimento accise benzina. Nel solo settore energetico sono stati impegnati dal governo circa 30 miliardi.

Il sistema Confesercenti, con le proprie sedi territoriali e gli uffici preposti e il Consorzio Innova Energia, per fronteggiare la grave crisi, ha svolto – e svolge – attività di

1) analisi dei mercati energetici

2) analisi del contesto normativo e utilizzo degli strumenti pubblici varati

3) valutazione scritta del possibile risparmio per le singole utenze associate

4) consulenza su interventi di efficienza energetica

5) consulenza per usufruire del credito d’imposta

6) affiancamento territoriale nel supportare le imprese di fronte al caro bollette

7)  previsto un plafond di interventi a favore delle imprese associate.

Il Consorzio, che attualmente assiste e rifornisce circa 4 mila imprese, resta a disposizione per ogni richiesta di consulenza e assistenza energetica.

In conclusione dei lavori sono state riepilogate le richieste di Confesercenti al Governo:

  • di un price cap di luce e gas sulla medie delle bollette del 2021
  • finanziamento a tasso zero con rateizzazione a 5 anni, senza interessi, per pagare le bollette
  • aumento credito fiscale sull’energia elettrica al 25% per uniformarlo con le imprese energivore ed estenderlo a tutte le tipologia di impresa e con qualsiasi potenza installata
  • semplificazione del credito d’imposta, eliminando la fase di verifica dei requisiti sull’aumento dei costi
  • obbligo in capo al fornitore di fornire il calcolo se il cliente è stato in fornitura nell’intero trimestre oggetto di calcolo (2 e 3 trimestre2022)
  • estensione al 4 trimestre dei crediti fiscali per consumi energia elettrica e gas (con posticipo della scadenza al 30/04/2023)
  • finanziamento per audit energetici e corrispondenti interventi per efficienza energetica

Gli interessati a ricevere informazioni e consulenza sul caro energia possono riferirsi alle sedi territoriali di Faib Confesercenti e al Consorzio Innova Energia Tel. 0547 75621 Fax 0547 700034 e-mail: [email protected] www.innovagruppo.it

 

 

 

 

 

 

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